Chi siamo
Nel corso degli anni l'Istituto "E.Barsanti" ha rappresentato, per la modernità e l'attualità dei laboratori, per la professionalità della classe Docente e per il costante riferimento all’evoluzione tecnologica e alle esigenze anche sociali del territorio un riferimento certo per la preparazione dei giovani al mondo del lavoro e per la loro formazione umana e culturale.
Le nuove opportunità offerte al Sistema-Scuola italiano, negli anni 1999/2000, dall'introduzione dell'Autonomia (D.P.R. 275/99) in ogni parte della sua attività culturale, educativa e formativa, sono state colte dall'I.T.I.S. "E. BARSANTI" come possibilità di incremento delle proprie potenzialità interne, di allargamento della funzione di erogazione di servizi, nell’ottica dei nuovi rapporti scuola-impresa che hanno aperto nuovi orizzonti e nuovi modi di interpretare la gestione scolastica. Infatti se consideriamo che i nuovi processi produttivi (teoria della flessibilità) hanno portato le industrie alla ricerca di nuovi quadri intermedi, capaci di ridurre i tempi nel passaggio dalla fase progettuale a quella produttiva e se, consideriamo che la scuola adeguerà i propri programmi in tempo reale, alle esigenze dettate dall'avanzamento tecnologico, allora possiamo realmente considerare la gestione scolastica in modo nuovo, cioè come scuola-impresa e in particolare come impresa di servizi avanzati a tutte le economie esterne e quindi all’intero sistema economico-produttivo nazionale, con la programmazione di nuovi curriculi per nuove figure professionali.
L''istituto è oggi impegnato ad orientare l'Offerta Formativa, verso obiettivi che assumono le varie forme di domanda da parte del territorio in materia del sapere, del saper essere e del saper fare. Tale irreversibile direzione di marcia sta determinando una specifica "interpretazione" della formazione professionale, rendendola coerente con la flessibilità del lavoro, con i piani per l''occupazione dei giovani, con i settori economici emergenti.
In riferimento ai nuovi rapporti con l'esterno, l'Istituto è diventato polo culturale di riferimento per le sue strutture e luogo di attrazione e di socializzazione sia per attività professionalizzanti, sia per attività extrascolastiche (teatro, lettura, musica...), ritenute funzionali al recupero dell''abbandono scolastico e necessarie a prevenire il disagio giovanile
L’Istituto ha un’unica sede che ospita il Corso Diurno e il Corso Serale.
Il complesso edilizio è formato da un corpo centrale comprendente un ampio spazio scenico con platea e gradinate, aule normali (N° 47) aule speciali (N°10), Biblioteca con sala riunioni, uffici amministrativi, posto di ristoro, servizio di telefonia pubblica, infermeria.
In un edificio a parte, ma con collegamento interno coperto, sono allocate due palestre coperte, recentemente ristrutturate, dotate di servizi igienici, docce, gradinate, regolamentari per lo svolgimento di gare ufficiali di pallavolo, pallacanestro, ginnastica, attrezzistica.
In un altro edificio sono allocati dieci laboratori di indirizzo (Elettronica e Telecomunicazioni, Elettrotecnica ed automazione, Meccanica), Museo didattico, Magazzino.
Sito in via M. Leone,105, l’Istituto è raggiungibile tramite il sistema stradale ed autostradale, la linea ferroviaria Circumvesuviana, i pullman CTP e della stessa Circumvesuviana.
Cenni storici
L'Istituto Tecnico Industriale "Eugenio Barsanti" nacque nel 1959 quando, con l'istituzione di due prime classi, venne creata a Pomigliano d'Arco una sezione staccata dell' Istituto Tecnico Industriale "Leonardo da Vinci" di Napoli. La creazione di questa sede staccata derivava dalla necessita di offrire al territorio del maggior polo industriale del Mezzogiorno, un'istituzione scolastica che preparasse i tecnici per la rinata industria del dopoguerra in previsione di quello sviluppo che avrebbe portato al boom economico degli anni '60.
L'Istituto divenne autonomo nell'a.s 1962/63 e i primi esami di maturità per periti meccanici furono brillantemente sostenuti dagli allievi dell'unica quinta nell'estate 1963. Con l'a.s, 1964/65 al corso diurno venne affiancato il corso serale per far fronte alle necessità delle locali industrie di qualificare maggiormente il proprio personale tecnico. Nell'a.s, 1966/67, all'indirizzo meccanico venne affiancato l'indirizzo elettrotecnico. Con l'a.s. 1978/79, l'Amministrazione Provinciale portò a compimento la realizzazione dell'attuale sede in Via M. Leone che rappresenta, ancora oggi, una delle strutture architettoniche più valide realizzate nel corso degli anni sul territorio campano e nazionale. Nell'a.s. 1986/87, fu istituita la sezione elettronica per rispondere alle mutate esigenze dell'industria e per offrire ai giovani una scelta più ampia nel sempre più competitivo e difficile mondo del lavoro. Infine nell'a.s. 2001/2003, fu istituita la sezione informatica.
Con l'a.s, 1994/95 sono stati istituiti corsi Post-Diploma aperti ai giovani diplomati degli Istituti Tecnici e Professionali, finalizzati ad una maggiore qualificazione della preparazione professionale.
A breve termine l’Istituto si propone la riqualificazione degli spazi esterni mediante la ristrutturazione della copertura di tutto l’edificio, destinato ad aule/laboratorio. Tale ristrutturazione, secondo la normativa 626/94 sulla sicurezza, consentirà il recupero di ampi spazi nei quali sarà possibile operare pienamente nell’ambito di tutte le Specializzazioni.
Padre Eugenio Barsanti
Eugenio Barsanti, che all'inizio si chiamava Niccolò, nacque a Pietrasanta il 12 Ottobre 1821. Era un bambino gracile ma di indole buona.
Compiuti i sei anni Niccolò varcò la soglia dell’istituto delle Scuole Pie con sede nel convento di S. Agostino a Pietrasanta. Niccolò Barsanti frequentò l’Istituto fino a 17 anni concludendo gli studi superiori con ottimi risultati. Terminati gli studi il giovane Barsanti si presentò al direttore dell’istituto per ritirare quello che ora è il diploma di maturità liceale e gli manifestò la volontà di diventare uno Scolopio.
Accompagnato da Padre Bottari Niccolò partì per Firenze il 17 Luglio 1838 e compì il Noviziato presso l’Istituto del Calasanzio “Il Pellegrino”. Niccolò indossò l’abito che S.Giuseppe Calasanzio aveva imposto ai suoi religiosi e cambiò il suo nome in Eugenio dell’Addolorata. Finito il noviziato, continuò le sue ricerche al collegio San Giovannino frequentando l’osservatorio Ximeniano.
Nel Settembre del 1841 Padre Inghirami convocò Padre Eugenio Barsanti, non ancora sacerdote, nel suo studio e lo informò che avrebbe dovuto trasferirsi nel collegio S. Michele di Volterra per insegnare fisica e matematiche elementari. Tanto fu l’ardore e l’impegno con il quale il giovane professore si dedicò all’ insegnamento che i suoi scolari rimasero incantati.
Era la primavera del 1843, il “maestrino”, come gli alunni lo chiamavano per la sua giovane età e per l’esile statura, entrò in classe con in mano un barattolo con un lungo collo, strumento che si era personalmente costruito per l’esperienza che doveva fare. Quello strumento riproduceva la pistola di Volta. Il maestrino spiegò agli allievi cosa intendeva fare, riempì il recipiente con idrogeno e aria, chiuse ermeticamente il collo con un tappo di sughero quindi agli estremi della sbarretta di ottone isolata e terminante con due sferette fece scoccare una scintilla elettrica e immediatamente uno scoppio fragoroso scaraventò il tappo contro la soffitta e fece rintronare l’aula.
Agli alunni spaventati spiegò cosa era avvenuto: la scintilla elettrica aveva incendiato il miscuglio di gas il quale aumentando di volume aveva prodotto lo scoppio lanciando in aria il tappo. Lo strumento realizzato da Barsanti è tuttora conservato a Volterra.
Questo esperimento fece balenare nella mente di Barsanti l’idea di utilizzare l’esplosione di un miscuglio gassoso come generatore di una forza da utilizzare in una macchina a moto continuo che risultasse più pratica della macchina a vapore.
Nel settembre del 1845 Padre Eugenio Barsanti fu ordinato sacerdote e celebrò la sua prima Messa al Paese natale, nella Chiesa di S.Agostino a Pietrasanta.
La vita di Barsanti si concluse il 19 aprile 1864 a Seraing in Belgio proprio nel momento in cui stava per raccogliere la gloria con l’inizio della costruzione in serie del suo motore.